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Supporti, note e aggiornamenti a smarketing
Questa pagina affianca il libro Smarketing di Marco Geronimi Stoll, edito la prima volta da Altreconomia in marzo 2013, poi ristampato più volte, infine riedito in forma aggiornata ed integrata a dicembre 2019
La compilazione sarà sempre provvisoria, con licenza di venire aggiornato discontinuamente
Premessa
w001 il link ai corsi: non c’è più. Dal 2020 non organizziamo più direttamente i corsi. Il Covid c’entra solo in parte.
Nei primi cinque-sei anni è stata importante la disseminazione di base di questo approccio che era considerato radicale e di nicchia. Poi molti di quei contenuti sono diventati mainstream; non è detto che sia una vittoria: il big marketing ha scoperto che siamo tutti nicchie, che coi social ci profila mille volte meglio che con le ricerche di mercato di una volta, la stessa TV è cambiata…
Oggi ai “pesci piccoli” non basta più usare quei canali per fare una comunicazione etica, serve approfondire, entrare nel merito.
Per questo:
– chi desidera fare dei corsi con noi li deve anche organizzare e chiamarci, per farli o interni a una realtà (una rete locale, una cooperativa, una biblioteca) o informali ad una decina di persone che si quotano.
– Prima facevamo soprattutto i weekend intensivi in giro per l’Italia con cui molti ci hanno conosciuto; oggi ne facciamo ancora qualcuno (se ce lo chiedono) ma preferiamo fare affiancamenti lunghi per imparare facendo ed entrare nel merito: fare un sito, gestire una newsletter, imparare a scrivere per farsi leggere…
w002 ecco alcuni storici link di marketing commerciale ma minimalista, di tecniche leggere, buonsenso pragmatico di spunti utili alle “formiche”.
Noi italiani non possiamo partire senza questi riferimenti:
Gianluca Diegoli: il suo blog minimarketing.it ;il suo libro di [mini]marketing qui citato. Molti accorciatori di filiera apprezzeranno il libro “vendere on line” ed ilSole24ore
Alessandra Farabegoli: il suo blog alessandrafarabegoli.it; molti post-dilettanti che cercano buonsenso per diventare sufficientemente competenti apprezzeranno un suo libro “Sopravvivere alle informazioni su Internet” ed Apogeo e/o spenderanno volentieri tre quarti d’ora a sentire questa lezione
Mafe de Baggis: il suo blog mafedebaggis.it Molti allievi dei corsi hanno trovato molto utili queste sue slides. Basta che su Slideshare la cerchiate per trovare molte serte di slides istruttive. Quello (in inglese) sullo sbranding (non solo per l’esse davanti) agita vari temi vicino a questo libro.
Luca Conti: il suo blog pandemia.info fornisce spesso spunti e link interessanti.
Annamaria Testa: la copy storica del marketing old style ha un blog formidabile sulla creatività che si chiama nuovoeutile.it e che è molto ricco di link, citazioni, novità che generosamente condivide.
Luisa Carrada, che insegna all’Italia il mestiere di scrivere. Certo, non è esatto metterla in questo elenco (sostanzialmente di marketer che mi piacciono perchè sono minimalisti e intelligenti ma non mi piacciono perchè comunque fanno marketing di prodotto per i “dinosauri” o incitano al consumismo). Però, siccome lo so che molti considereranno questo elenco come svelamento di chi seguo e leggo quando tento di darmi un po’ di metodo, ce la metto assolutamente, col suo blog e con raccomandazione di scorrere la colonna di destra del blog fino ai “luoghi dove imparo“.
Capitolo 1
w003 Declino della marca e progressiva importanza della sostenibilità sociale e ambientale nelle scelte d’acquisto. L’inversione di tendenza è in atto dal 2009 e allora aveva fatto fatto molto discutere. I dati sono di GFK-Eurisco. Link e riflessioni qui in un articolo di allora.
w004 Sindrome del bambino trasparente. È una riflessione che risale ai miei libri in era analogica (il bambino tra i suoni Ricordi 1985 e succ. rist.), e in alcuni articoli su Infanzia (III n.9/10 , IV n.2) su Bambini (III n. 3 ed Walk Over), su l’Educatore (XXXIV n. 7 ed F.lli Fabbri), su Cooperazione Educativa (n° 35) e su Animazione Espressione (apr’96 ed. La Scuola).
Il mio spunto nato da questo articoletto ha ispirato un paio di amici a fare visiblechildren.net ; io l’ho sviluppato anche sul piano politico in questo articolo sugli incidenti di Roma il 15 ottobre ’11.
Citazione di Zagrebeklsky (nota 5) . Si trova anche in un articolo di Repubblica qui
Capitolo 2
Burocratese su Wikipedia (pag 72) conservate la voce “burocratese” stampata su carta sul mio libro così come l’avevo presa da Wikipedia in gennaio 2013: secondo me è geniale ma l’hanno tolta (Wikipedia ha tante virtù, ma non il senso dello spirito, specialmente sulla burocrazia delle decisioni).
Anzi, visto che Umberto Eco mi ha insegnato l’utilità didattica dello “sbagliare apposta” vorrei che sopravvivesse anche on line, la copincollo qui, apposta:
Burocratese, definizione:“Un qualsivoglia enunciato della lingua italiana standard può conferirsi l’attributo caratterizzante di burocratese qualora sia esplicato sotto forma di costrutti obnubilanti e altresì confusi, ovvero forieri di imperfetta comprensione, sia presente un lessico spinto oltre le ragionevoli necessità di trasmissione dei concetti, incorpori elementi sintattico-morfologici contenutisticamente scevri ma nondimeno disagevoli al fine della fluidità comunicativa.”
w005 Scrittura nella pubblica amministrazione: “30 regole per scrivere testi amministrativi chiari” di Cortellazzo e Pellegrino
Capitolo 3
w006 Ecco dove scaricare in PDF i tre libri introvabili di arte-ambiente a cui avevo lavorato con Bruno Munari, Giovanni Belgrano, Albert Mayr, Francois Delalande, Ersilia Zamponi e Umberto Cattabrini.
Stiamo parlando di tre anni a cavallo tra 1984 e ’88. Eppure vedrete che molti suggerimenti sono attualissimi.
Foto di Marco Caselli, Layout di Marco Ferreri. Libri di cui sono stato anche animatore e curatore ed editore
Sponsorizzato da CARIPLO e dal Comune di Milano.
w007 Spunti creativi: nel mio blog ce ne sono vari, basta selezionare la categoria “i ferri del mestiere”.
Capitolo 4
w008 Vi sono diversi analizzatori di leggibilità sul web; sconsiglio di comprarne a pagamento (almeno in italiano, se siete professionisti in inglese è diverso).
Per i corsi e gli esempi io di solito uso questo (analizzatore di leggibilità di T-labs)
Capitolo 5
w009 Istruzioni per far funzionare uno stand: fino al Covid questo PDF vecchissimo era ancora molto scaricato:
http://www.geronimi.it/2011/02/20/istruzioni-per-far-funzionare-uno-stand/
w009 Il caso EVA (eco villaggio autocostruito dei terremotati di Pescomaggiore – l’Aquila)
È un esempio ormai storico di fund raising con “virale”: ha funzionato benissimo e son perfettamente cosciente di fare come la maestra che mostra i quaderni del primo della classe indicandoli come se fosse la norma. Tuttavia gli esempi positivi servono, eccome se servono!
http://www.facebook.com/EVAPescomaggiore?v=wall
video 1 http://www.youtube.com/watch?v=6Cc8oL5Y8cU
video 2 http://www.youtube.com/watch?v=6Cc8oL5Y8cU
video 3 http://www.youtube.com/watch?v=p1hSQtktaZA
caso di fund raising http://www.slideshare.net/eticonomia/eva-case-history
due miei approfondimenti: http://www.geronimi.it/2009/09/30/dal-terremoto-a-eva/ e http://www.geronimi.it/2009/12/17/eva-e-su-valori/
altri link http://www.pescomaggiore.org/progetto-eva/raccontano-di-eva
Ma leggete anche questo paragone tra quel lavoro con Sabina Guzzanti e quello con Elio (delle Storie Tese) in un articolo:
http://www.geronimi.it/2016/12/19/se-ci-puoi-mettere-una-faccia-famosa/ in cui mostro che non basta un buon testimonial, serve usare i diversi media come moltiplicatore.
w010 Cluetrain manifesto. Un treno pieno di chiavi. È del ’99, se gli europei l’avessero preso sul serio, anche in ritardo (diciamo una decina di anni fa) le cose sarebbero andate molto diversamente. La traduzione migliore è certamente quella di Luisa Carrada, che ho copincollato qui nel mio blog in occasione del decennale.
Nel 2016 due degli autori David Weinberger, e Doc Searls, hanno rilanciato in modo molto interessante con 161 nuove “clues”, cioè indizi ma anche trappole. Leggete questa sorta di “aggiornamento”: qui un riassunto di Wired, qui le tesi in inglese e in italiano
w011 Comprare la visibilità su Google, Facebook eccetera? Una riflessione che citavo nella prima edizione è qua, era ottima per quei tempi.
Nel frattempo tutto è cambiato e in questo dopo-covid tutto sta ulteriormente sconvolgendosi: quello che scrivo ora (febbraio 2022) può non essere vero fra tre mesi.
Purtroppo le strategie per farle funzionare sono diventate molto più complesse da quando il big marketing ha fatto irruzione con budget stellari.
Oggi anche noi, teorici del fai-da-te e della disintermediazione, abbiamo dovuto accettare che serve il parere di un professionista che sappia muoversi tra gli algoritmi “sbagliando meno possibile”.
Ancora non ci piace dare soldi ad aziende che ci usano come miniera; ok, usarli ormai è inevitabile (però mica sempre, mica a tutti i costi); ma attenzione che funzionano solo se li usi bene e se spendi il meno possibile. Per quello che è meglio pagare qualche ora di supporto con un tecnico bravo: meglio economicamente ma anche eticamente; ad esempio noi facciamo consulenze brevi e affiancamenti con Raffaella Manzotti
Inserzioni partigiane
W012 È un elenco di link e indirizzi collegato alla prima edizione; è stato aggiornato fino al 2016 ed è tuttora visibile. Si riferiva alle le testate di nicchia su temi ecologici, etici e di altreconomia: http://www.geronimi.it/2013/03/24/inserzioni-partigiane/
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